Trasferirsi all’estero: cosa devi sapere sull’AIRE

Hai deciso di trasferirti all’estero per lavoro o per cambiare vita, ma non sai da dove partire? Sappi che, in primo luogo, devi risolvere una serie di pratiche burocratiche. Nella fattispecie, dovrai provvedere all’iscrizione all’AIRE: non sai di cosa si sta parlando? Continua la lettura per chiarirti le idee in merito.

AIRE: che cos’è?

Quando si parla di AIRE si fa riferimento all’acronimo che sta per Anagrafe Italiani Residenti all’Estero. Questo non è altro che un registro nel quale vengono indicati tutti i dati dei cittadini italiani residenti all’estero per un periodo di tempo che supera l’anno (12 mesi). Sono gli stessi Comuni italiani a gestire questo registro, in base ai dati che vengono inviati dai consolati esteri.

L’iscrizione all’AIRE non è soltanto un diritto del cittadino, ma è un vero e proprio dovere: senza questa, i cittadini non possono fruire di una serie di servizi che vengono garantiti dai consolati all’estero. Tra i principali diritti garantiti troviamo la possibilità di votare per corrispondenza, per quanto riguarda le elezioni nel Paese di residenza, nonché quelle dei rappresentanti al Parlamento Europeo; la possibilità di rinnovare la patente di guida e la possibilità di ottenere il rinnovo di certificazioni e documenti di viaggio e di identità.

Precisiamo che debbano iscriversi all’AIRE tutti i cittadini residenti all’estero per oltre 12 mesi e quelli che vi risiedono perché nati all’estero o già in possesso della cittadinanza italiana per successivo acquisto. Non sono tenuti all’iscrizione, invece, i lavoratori stagionali, nonché le persone che intraprendono un periodo di residenza all’estero e per un lasso di tempo inferiore ai 12 mesi e i militari italiani in servizio presso strutture NATO e uffici.

Altre info utili

Il più delle volte, è necessario che gli italiani residenti all’estero siano in possesso di un certificato che dimostri il possesso dei requisiti e l’iscrizione stessa all’AIRE. Tale certificato può essere ottenuto anche online, semplicemente affidandosi ad una agenzia di servizi, la quale operi anche in rete.

Ciò permetterebbe anche di velocizzare la burocrazia, visto e considerato che generalmente l’iscrizione si effettui dopo una dichiarazione stessa dell’interessato ad un Ufficio consolare dipendente, al più tardi a 90 gg dal trasloco della residenza. Di per sé, specifichiamo che l’iscrizione è gratuita.

Per quanto concerne l’aggiornamento della stessa, ciò dipende dal cittadino. È l’interessato che deve comunicare all’ufficio consolare competente alcune informazioni di base, quali il trasferimento della propria residenza o abitazione all’estero; nonché la perdita eventuale della cittadinanza italiane o le modifiche dello stato civile.

Può essere utile anche sapere che i cittadini iscritti che poi rientrano in Italia in via definitiva, devono presentarsi al Comune interessato, ovvero dove hanno poi deciso di ritornare o stabilirsi, per dichiarare l’indirizzo di residenza. Sarà il Comune a provvedere alla cancellazione dal registro AIRE, con iscrizione all’Anagrafe Popolazione Residente (APR). È importante essere a conoscenza anche del fatto che sarà lo stesso Comune a comunicare la data di decorrenza del rimpatrio al Consolato.

Da tener bene a mente che un mancato aggiornamento delle informazioni, rende poi impossibile contattare il cittadino.