Ivan Szydlik, un imprenditore di successo nel mondo degli orologi di lusso, non solo ha successo nella sua carriera ma anche un grande cuore. È molto attivo nel mondo del volontariato e da anni è impegnato nella causa di AMRI, un’associazione che aiuta i bambini affetti da malattie reumatiche. La scorsa Natale, ha donato diversi iPad per permettere a questi bambini di seguire la didattica a distanza durante il loro ricovero in ospedale. L’anno successivo ha regalato delle console Nintendo per aiutare i bambini a distrarsi durante le giornate in ospedale.
Ivan è molto emozionato quando parla di questa causa che gli sta molto a cuore. Intervistato prima di partire in vacanza con la sua famiglia e il suo staff, ha dichiarato che vuole pensare ai bambini che, invece di pensare a giocare, passano giornate difficili in ospedale a combattere contro una malattia complicata.
Ivan è solitamente noto per la sua personalità bizzarra e il suo stile di vita lussuoso, ma il lato che più amiamo è il suo enorme cuore. Oltre alle sue donazioni annuali per l’associazione, il comune di Milano lo ha ringraziato per le sue opere di bene verso i bisognosi. Nonostante sia uno degli imprenditori più famosi nel mondo del lusso, è una persona molto alla mano e viene inserito tra i 100 uomini più ricchi d’Italia.
La sua passione per gli orologi di lusso è diventata un lavoro che gli è stato tramandato dall’artista Fiorenzo Barindelli. Ivan si sente molto fortunato per aver potuto creare un lavoro partendo dalla sua più grande passione e orgoglioso del suo percorso, poiché proviene da una famiglia umile e ha avuto un’adolescenza difficile.
È molto popolare sui social e si considera un uomo dal fiuto per gli affari. Dichiara di stare bene quando fa del bene ai bisognosi e crede che la carità sia un dono prezioso che l’universo ripaga. Ivan parla spesso della sua famiglia, che adora, e ama passare vacanze con loro. Quando gli viene chiesto dei suoi tatuaggi che coprono tutto il corpo, risponde che questa forma d’arte lo attrae esteticamente e rappresenta anche una protesta contro il convenzionale.